Ristrutturazione cucina: guida alla scelta del pavimento giusto
Scegliere il pavimento per la propria cucina è un’operazione da far con ponderazione per diversi motivi.
La cucina non è una stanza qualunque, richiede la praticità d’uso, pulizia costante e una certa resistenza; inoltre, proprio sulla base di quanto detto, potrebbe presentarsi la necessità di cambiare parte dell’arredamento della stessa dopo anni di utilizzo, quindi il pavimento dovrà essere scelto anche partendo da queste premesse. Sulla base di tali riflessioni, e su quelle relative ai costi ovviamente, passiamo in rassegna alcuni dei principali tipi di pavimento presenti sul mercato.
Pavimento in legno o “effetto legno”
Si partirà dal pavimento in legno, un vero classico per l’arredo cucina: un tipo di pavimentazione ruvida ed essenziale, tale da dare alla cucina quell’aspetto antico e rustico tipico di questo materiale. Ovviamente tutto dipende dai gusti, e per chi avesse l’idea di una casa in stile contemporaneo, questo non è certamente il pavimento più adatto. Per chi subisse invece il fascino di un arredamento antico, da taverna, con tutto il suo calore, il legno è la scelta giusta. Data la sua delicatezza tuttavia, bisognerà optare per materiali adeguatamente trattati per non danneggiarsi e perdere di bellezza. L’alternativa più pratica e meno onerosa è il gres effetto legno: la maggior parte delle aziende italiane produttrici ha riprodotto il fascino delle venature del legno su un materiale più adatto alla vita in cucina, con effetti davvero sorprendenti.
Pavimento in laminato
Proseguiamo subito con il laminato: un tipo di pavimentazione senza dubbio più moderna, resistente e facile da mantenere. La versatilità nelle possibilità stilistiche offerte è un vantaggio non da poco e, unito ai costi molto più bassi rispetto a quelli di un parquet, alla semplicità della posa e una manutenzione non impegnativa, si propone come uno dei pavimenti ideali per tutte le esigenze. Ovviamente, per gli amanti del vintage o dell’antico non ci sarà paragone con il legno, tuttavia, la possibilità di sostituire eventuali tavole rovinate con spese e lavori minimi, per una cucina in cui i danni al pavimento possono essere frequenti, potrebbe risultare un incentivo non da poco.
Pavimento in pietra
Proprio dagli amanti del gusto antico si riparte per presentare un’altro classico: il pavimento in pietra. Inutile negare che il fascino di una cucina in pietra, tuttavia il discorso è molto simile a quello già fatto per il pavimento in legno, pur avendo una versatilità maggiore di utilizzi ed accostamenti cromatici. Sicuramente la pietra è molto resistente, la manutenzione è certamente meno complicata di quella dovuta ad un pavimento in legno,però anche in questo caso i costi non sono bassi, né per il materiale in sé, né per la posa non propriamente facile ed immediata.
Pavimento in cemento
Il cemento si afferma da anni della pavimentazione di interni, sopratutto per le cucine. A catturare i clienti sono le sue caratteristiche legate ai bassi costi del materiale e dell’installazione, una manutenzione sostanzialmente semplice e la sua versatilità nell’abbinarsi con diversi colori e tonalità dell’ambiente. Ovviamente questo tipo di pavimento è riservato agli appassionati di stili particolari, come lo stile industrial. Non è certamente il pavimento più versatile del mondo, ma ha un suo carattere e una sua efficacia che in cucina non guasta mai.
Pavimento in marmo
Il marmo è sicuramente da anni uno dei materiali preferiti per pavimenti. Elegante, raffinato, di grande impatto estetico, è un materiale molto resistente e facile da pulire, ma richiede molta manutenzione per rimanere sempre brillante. Tra i materiali elencati si colloca nella fascia più alta per il costo, quindi bisogna ben ponderare la spesa e l’investimento.