Pellet ancora conveniente; l’offerta Da.Ri.Pa
Il pellet è un combustibile alternativo ed ecologico ad alta resa, ricavato dalla pressatura dei residui della lavorazione del legno, in genere trucioli e segatura prodotti da segherie e falegnamerie.
Viene venduto sotto forma di piccoli cilindri del diametro di 6-8 millimetri ed il suo utilizzo come fonte di riscaldamento presenta notevoli vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. Comporta un ridotto consumo di elettricità, ha un buon rendimento termico, ridotte emissioni inquinanti e permette di non dipendere da gas e petrolio esteri. Proprio per questi motivi, in Italia in pochi anni più di due milioni di famiglie hanno installato una termostufa a pellet, la cui notevole diffusione è avvenuta anche grazie agli incentivi del governo. Con 3,3 tonnellate consumate nel 2013 siamo il primo consumatore in Europa, ma il mercato, fino ad oggi in forte ascesa, è probabilmente destinato ad una frenata.
Dal 1 gennaio 2015, infatti, è entrato in vigore l’aumento dell’aliquota IVA da applicare alla cessione di pellet di legno, che non è più quella ridotta del 10% ma quella ordinaria del 22%. Questo è quanto stabilito dal Governo con il comma 711 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015, che esclude il pellet dal novero dei prodotti assoggettati all’IVA agevolata, con cui vengono tassati beni e servizi di prima necessità, come la fornitura dell’elettricità e tutti gli altri combustibili legnosi.
Una scelta a dir poco discutibile, subito contestata dalle associazioni dei consumatori e di categoria, che si battono perché la decisione venga ridiscussa. La scelta del Governo contrasta con la precedente politica a sostegno delle fonti di energia rinnovabili, che mirava ad incentivare il passaggio a fonti energetiche meno costose ed inquinanti, e fa dell’Italia uno dei Paesi europei che applicano l’aliquota più elevata per questo biocombustibile, favorendo il ritorno ai combustibili fossili che il pellet avrebbe dovuto sostituire.
Nonostante le proteste e le rassicurazioni di diversi esponenti del Governo, il decreto Milleproroghe recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con cui sono state modificate in extremis alcune norme della legge di stabilità, non ha affrontato la questione del pellet. Intanto i primi dati del 2015 hanno superato le peggiori previsioni, registrando in alcune zone una contrazione delle vendite tra il 15% e il 20%.
Gli effetti più immediati dell’aumento dell’IVA sul pellet ricadono sui consumatori finali e di conseguenza anche su produttori e distributori. Per le famiglie è previsto un aumento medio di 50€ all’anno, che può superare i 150-200€ nel caso in cui il pellet sia impiegato in caldaie per il riscaldamento centralizzato. A farne le spese soprattutto il ceto medio e le zone di montagna, dove il pellet è particolarmente diffuso. Non va sottovalutato poi il notevole danno che subirà l’industria che ruota attorno al pellet, pertanto anche quella legata alla produzione e distribuzione dei sistemi di riscaldamento. Considerando che il settore dei produttori italiani di apparecchi domestici alimentati a pellet è leader internazionale per tecnologia e sviluppo, le conseguenze negative di una contrazione della produzione non potranno non ripercuotersi sull’economia e l’occupazione in generale.
Al momento, nonostante l’aumento dell’IVA, il pellet risulta ancora conveniente a confronto con altri carburanti come gasolio o GPL, metano. In attesa di un probabile ripensamento del Governo, si può ovviare all’aumento dei prezzi cercando di acquistarne grandi quantitativi in primavera, quando il prezzo diminuisce anche considerevolmente, conservandolo poi in un luogo asciutto.
Da.Ri.Pa. , da sempre attenta alla convenienza oltre che alla qualità, ha ritenuto proporre la migliore qualità di pellet ad un prezzo bloccato fino al 30 aprile. Quindi invitiamo tutti i nostri clienti a provvedere a prenotare la propria scorta entro tale data, oltre la quale il prezzo subirà un ritocco.
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