Ecobonus nel 2015: efficienza energetica e ristrutturazioni
La notizia che molti di noi aspettavano è finalmente arrivata: il disegno della nuova Legge di Stabilità 2015, che è stato approvato il 15 ottobre scorso, prevede la proroga dell’Ecobonus per il 2015.
Potremo ancora usufruire della detrazione fiscale del 65% per l’efficienza energetica e del 50% per le ristrutturazioni edilizie.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Iniziamo con le detrazioni del 65% per efficienza energetica. Innanzitutto per poter usufruire di questo tipo di riduzione delle imposte è necessario che l’edificio su cui stiamo intervenendo sia già esistente, il che significa che stiamo sostituendo un impianto già in funzione. Infatti questa detrazione è destinata ad ottenere un risparmio energetico nella climatizzazione invernale, quindi non può incentivare un impianto nuovo. E’ prevista una sola eccezione: l’installazione dei pannelli solari.
Per avvalersi di questo sostegno è necessario presentare all’Enea, che è l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, una documentazione tecnica relativa agli interventi fatti, seguendo specifiche procedure. Oltre a questo, bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate che si intende procedere con delle modifiche strutturali, e che quindi verrà presentata la domanda di recupero di parte delle spese sostenute.
Ovviamente tutta la pratica dovrà essere documentata al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi.
Vediamo per quali interventi possiamo richiedere la detrazione del 65%. Innanzitutto abbiamo i cosiddetti interventi orizzontali e verticali su edifici esistenti: quindi sostituzione di coperture e di pavimenti, di finestre e di infissi, a condizione che circoscrivano uno spazio riscaldato, come può essere il nostro appartamento. Poi, come abbiamo già detto, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda. La sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione.
Per ultimo, gli interventi di riqualificazione energetica dell’intero edificio: tra questi possiamo considerare anche la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con un generatore di calore non a condensazione, purchè relativo all’edificio nella sua totalità, e non solo ad una parte dell’immobile.
Vediamo ora quali sono le condizioni per accedere alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Rientrano anche gli allestimenti per farmacie chiavi in mano.
In questo caso possiamo richiedere l’incentivo anche per abitazioni nuove; per gli immobili non ancora censiti è sufficiente la domanda di accatastamento. Rientrano tra i lavori edili per i quali è possibile usufruire della detrazione del 50%, oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico, tutti gli interventi di manutenzione straordinaria. Tra questi ricordiamo i più importanti, o i più frequenti: l’eliminazione delle barriere architettoniche; la sostituzione della caldaia e l’installazione delle macchine esterne dei condizionatori; la sostituzione o la messa a norma dell’impianto elettrico; la sostituzione o la riparazione dell’impianto idraulico, con innovazioni rispetto al precedente; la nuova installazione di infissi esterni, oppure la sostituzione con altri aventi sagoma, materiali o colori diversi; il rifacimento dell’intonaco e della tinteggiatura esterna, con modifica dei materiali o dei colori; la modifica dei muri interni, la manutenzione del fotovoltaico.
Ottenere la detrazione per ristrutturazione è molto semplice: è sufficiente effettuare il pagamento del servizio ricevuto tramite bonifico bancario, indicando nella causale il corretto riferimento normativo per la ristrutturazione edilizia, cioè il DPR 917/86, ed il numero della fattura a cui si riferisce il pagamento. Anche in questo caso dovremo documentare tutta la pratica quando compileremo la dichiarazione dei redditi.
Per poter usufruire di entrambi gli incentivi è necessario che a richiederli sia un soggetto fiscalmente attivo, cioè una persona che paga le tasse. E’ prevista infatti la diminuzione di una certa quota di tasse, non un rimborso vero e proprio.